Energia Idroelettrica
L’energia idroelettrica rappresenta la prima fonte rinnovabile del nostro pianeta, contribuendo con il 18% della produzione di energia elettrica a livello mondiale e con il 15% del fabbisogno nazionale.
Questa fonte si basa su due proprietà fondamentali possedute dall’acqua: l’energia potenziale e quella cinetica.
La prima è dovuta al fenomeno dell’evaporazione dei mari che, sottoforma di precipitazioni meteoriche (pioggia, neve o grandine), fanno ricadere l’acqua sulla terraferma facendole acquistare energia potenziale.
Il percorso che l’acqua compie dalla sorgente alla foce trasforma la sua energia potenziale in cinetica. Sfruttando i dislivelli (siano essi artificiali o naturali) e convogliando l’acqua in apposite turbine si genera energia elettrica.
Le dighe, o condotte forzate, create allo scopo di convogliare l’acqua dei fiumi o dei laghi, sono di vario tipo ma hanno tutte in comune due fattori che determinano la potenza dell’impianto: portata e dislivello.
Esistono dighe che sfruttano altezze di caduta elevate come avviene nelle zone montane, oppure quelle che si utilizzano per le grandi quantità di acqua fluviale composte da piccoli sbarramenti.
Allo scopo di favorire una produzione in linea con la domanda di energia elettrica sono stati creati dei sistemi di pompaggio che sfruttano l’energia prodotta durante gli orari notturni quando la domanda si riduce. L’acqua viene pompata in serbatoi posti al di sopra delle turbine che vengono svuotati nei momenti di maggiore richiesta, in modo da aumentare la portata d’acqua e, di conseguenza, incrementare la produzione di energia elettrica.
In alcuni casi l’energia idroelettrica si ottiene con lo sfruttamento del moto ondoso, delle maree e delle correnti marine: si parla in tal caso di energia mareomotrice.